Berberina e menopausa: un efficace rimedio nutraceutico.

Berberina e menopausa: un efficace rimedio nutraceutico.

La berberina è un alcaloide naturale vegetale che può essere efficace e terapeutico anche per le donne in menopausa.

Oggi vi parlo di questo rimedio terapeutico antico, utilizzato per la prima volta migliaia di anni fa nella medicina tradizionale cinese e nella medicina ayurvedica, che prescrivo alle pazienti da solo o in abbinamento ad altri tipi di terapie, quando ci sono le indicazioni.

La berberina si estrae dalle radici, dai rizomi, dalle bacche,  dalla corteccia e dal fusto di un gruppo di piante appartenenti al genere “berberis”, ha un colore giallo e in passato veniva utilizzato anche come colorante naturale

Veniva usata per il trattamento della dissenteria e della diarrea viste le sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, ma nel corso dei secoli sono state scoperte anche altre importanti proprietà, che risultano molto utili per alcuni disturbi nelle donne in menopausa e in premenopausa.

Berberina e menopausa: un efficace rimedio nutraceutico

 

Quali sono le indicazioni della berberina? 

Per quali tipi di disturbi può essere efficace in menopausa?

Esistono numerosi studi scientifici che hanno evidenziato vari tipi di benefici per la salute, vediamo quindi quali sono le più importanti indicazioni di questo trattamento nutraceutico, utili anche per alcuni disturbi e patologie che possono insorgere durante la menopausa, ma anche prima, nel periodo che la precede, la premenopausa .

Colesterolo alto, ipertensione e sindrome metabolica

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che la berberina, anche in menopausa, come efficace rimedio nutraceutico, può ridurre i livelli del colesterolo totale e dell’LDL colesterolo (colesterolo cattivo)  e aumentare il colesterolo buono HDL e l’apolipoproteina A.

Inoltre, come è emerso da un altro studio scientifico, può ridurre i livelli dei trigliceridi anche nei pazienti affetti da diabete di tipo II.

Si è anche rivelata utile per abbassare la pressione arteriosa in caso di ipertensione, e nelle persone affette da sindrome metabolica, in abbinamento a un tipo di alimentazione sana e ricca di sostanze antiossidanti.

La berberina si può assumere in caso di carenze non risolvibili solo con la dieta combinata ad altri nutraceutici e fitoterapici, come il coenzima Q10, l’astaxantina e l’acido folico.

Una ricerca effettuata dalla Harvard Medical School, ha messo in evidenza che il meccanismo d’azione della berberina per abbassare i livelli di colesterolo, si basa sulla inibizione del PCSK9, una proteina prodotta dal fegato.

Un altro studio ha osservato che la berberina agisce inibendo l’attività dell’HMG-CoA reduttasi mediante l’aumento della fosforilazione di questo enzima.

La berberina si basa quindi su meccanismi d’azione diversi da quelli delle statine, inibendo l’assorbimento del colesterolo e aumentando la sua escrezione.

Inoltre data la sua capacità di ridurre la glicemia, oltre migliorare i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, è in grado di ridurre anche i livelli di testosterone e migliorare il rapporto vita-fianchi, effetti utili e benefici anche per le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).

Protegge dalle malattie cardiovascolari

Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica World Journal of Cardiology , ha dimostrato che le persone che assumevano la berberina avevano migliori parametri della funzione cardiaca rispetto a quelle che assumevano un placebo.

Inoltre la berberina protegge dall’aterosclerosi, stimola il rilascio di ossido nitrico, una sostanza che ha la capacità di rilassare le pareti delle arterie, aumentando così il flusso sanguigno e abbassando la pressione arteriosa.

La protezione sulle malattie cardiovascolari della berberina si espleta anche attraverso la riduzione del peso, dei livelli di colesterolo, trigliceridi, glicemia e pressione arteriosa, rivelando così una sua possibile utilità anche per il trattamento delle aritmie e dello scompenso cardiaco.

Efficace per Diabete e Resistenza Insulinica

La berberina, in numerosi studi scientifici, si è rivelata efficace nel ridurre i livelli della glicemia e dell’emoglobina glicosilata. Questa sua proprietà si rivela quindi promettente per la prevenzione e la cura del diabete di tipo II e delle sue complicanze, come le malattie cardiovascolari e la neuropatia diabetica.

Gli studi hanno anche dimostrato che la berberina può migliorare la sensibilità all’insulina in quanto svolge un’azione regolatrice nella secrezione di adipochine.

Inoltre è dotata di effetti positivi anche sul metabolismo dei lipidi e sulla resistenza insulinica, ed ha un’azione antinfiammatoria nei pazienti affetti da sindrome metabolica.

Uno studio ha addirittura messo in evidenza che la berberina è stata in grado di controllare i livelli di glicemia e il metabolismo lipidico con una efficacia simile a quella della metformina, un farmaco noto per il trattamento del diabete, per cui i ricercatori l’hanno definita come un “potente ipoglicemizzante orale”. Dovranno però essere effettuati ulteriori studi per una conferma definitiva.

Può facilitare la perdita di peso 

La berberina è una delle poche sostanze che ha la capacità di attivare l’AMPK, un enzima localizzato all’interno delle cellule, chiamato anche “interruttore generale metabolico”, perché ha un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo.

Infatti l’attivazione dell’AMPK aumenta la combustione dei grassi nei mitocondri, facilitando  l’arresto dell’accumulo di grasso a livello corporeo e il dimagrimento e proteggendo dalla sindrome metabolica.

In particolare uno studio effettuato su soggetti obesi, ha dimostrato che la berberina è un potente composto ipolipemizzante con un moderato effetto anche sulla perdita di peso.

Inoltre, da quanto emerso da un’altra ricerca scientifica, la berberina ha modulato i livelli plasmatici degli ormoni intestinali coinvolti nella regolazione del glucosio e nell’omeostasi energetica, probabilmente interferendo con la composizione del microbioma intestinale e facilitando anche il dimagrimento.

In conclusione, i risultati attuali suggeriscono che la berberina, anche in menopausa come efficace rimedio nutraceutico,  potrebbe essere una potenziale strategia terapeutica per il trattamento dell’obesità e dell’insulino-resistenza. Tuttavia occorrono ulteriori studi per confermare questi risultati.

Potrebbe proteggere dal declino cognitivo e il morbo di Alzheimer

Alcuni ricercatori hanno studiato gli effetti della berberina contro malattie neurodegenerative come  il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la neurodegenerazione consecutiva a traumi.

Sono attualmente necessarie ulteriori ricerche a tal proposito, ma uno studio scientifico in particolare ha messo in evidenza che la berberina ha molteplici effetti positivi sui processi cognitivi come la memoria e la capacità di concentrazione, ed è protettiva nei confronti della neurodegenerazione.

Inoltre la berberina protegge il sistema nervoso centrale, attraverso la sua capacità di inibire la monoamino ossidasi-A, un enzima coinvolto nella degradazione della noradrenalina e della serotonina, che sono due neurotrasmettitori in grado di migliorare il tono dell’umore.

Protegge il fegato ed è utile in caso di steatosi epatica (“fegato grasso”)

Esistono alcune ricerche che hanno osservato un’azione protettiva della berberina sulla funzione del fegato attraverso la riduzione della glicemia, dei trigliceridi e dell’insulino resistenza.

Inoltre la berberina come efficace rimedio nutraceutico, si è rivelata utile anche per la steatosi epatica, conosciuta anche come “fegato grasso”, come ha rivelato una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica  BMC Endocrine Disorders.

Effetti antitumorali

La berberina ha rivelato di possedere anche proprietà antitumorali perché inibisce la crescita e la proliferazione delle cellule neoplastiche.

Ci sono molti ricercatori che ne stanno studiando gli effetti anticancerogeni, è stato visto ad esempio che agisce sull’apoptosi e il metabolismo delle cellule tumorali inducendone la morte.

Possibili effetti terapeutici per l’osteoporosi

La berberina ha dimostrato di avere anche un preciso effetto nel promuovere la proliferazione e la differenziazione degli osteoblasti e nell’inibire la produzione di osteoclasti per favorire la rigenerazione ossea, ed essere utile quindi anche per l’osteopenia e l’osteoporosi.

Tuttavia, gli studi attuali sui meccanismi di sistema e sull’attività farmacologica della berberina sono ancora incompleti.

L’applicazione della berberina in menopausa come un efficace rimedio nutraceutico per lo sviluppo di nuove strategie di cura, rimane un’alternativa entusiasmante e promettente all’ingegneria della rigenerazione ossea, con un ampio potenziale per la pratica terapeutica e clinica.

Effetto protettivo sulla proliferazione batterica intestinale, efficace per la SIBO 

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Global Advances in Health and Medicine  ha dimostrato che nei pazienti che soffrono di disturbi legati alla proliferazione batterica in eccesso dell’intestino tenue (SIBO) alcune sostanze di derivazione vegetale, tra cui anche la berberina, erano sicure e funzionavano altrettanto bene e probabilmente meglio, rispetto agli antibiotici orali.

I miei consigli per voi

I sintomi più tipici, più conosciuti e più “lamentati” della menopausa sono le vampate, le sudorazioni, la secchezza e l’atrofia vaginale, ma spesso non ci si sofferma a considerare che, già a partire dal periodo che precede la menopausa, si verificano, nella maggior parte delle donne, alterazioni del metabolismo dei grassi e degli zuccheri.

A molte di voi, che vi trovate in queste fasi della vita sarà infatti capitato di fare le analisi e trovare il colesterolo alto o un aumento della glicemia.

Vi sarà anche capitato di misurare la pressione e trovarla alta, siete aumentate di peso e non riuscite a dimagrire, non avete più il “punto vita” di un tempo e vi ritrovate con una pancia “gonfia”.

Tutte queste modifiche rappresentano dei fattori di rischio predisponenti per l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus, e per il diabete.

E’ importante prevenire oltre che curare tempestivamente e in modo corretto queste malattie, forse non lo sapete, ma la prima causa di morte delle donne in menopausa sono le malattie cardiovascolari.

Importanza dello stile di vita sempre associato alle terapie

Per la prevenzione, ma anche quando queste malattie si sono già instaurate, è fondamentale prima di tutto apportare dei miglioramenti sullo stile di vita, cioè:

  • Fare attività fisica costante e regolare
  • Mangiare in modo equilibrato
  • Dormire bene per un numero di ore sufficiente (7-8 ore) per notte
  • Non fumare
  • Evitare superalcolici e un abuso di alcolici

In abbinamento all’attenzione sullo stile di vita, quando si trovano  alterazioni dei valori del colesterolo, della glicemia, della pressione e l’aumento di peso, possono essere necessari dei farmaci specifici.

Però ultimamente, negli anni più recenti, noi medici stiamo dedicando sempre più attenzione alla possibilità di introdurre ai fini terapeutici, anche fitoterapici e nutraceutici di comprovata efficacia.

I nutraceutici e i fitoterapici, come ad esempio nel nostro discorso specifico di oggi, la berberina in menopausa come efficace rimedio nutraceutico, possono essere usati da soli nei casi lievi o moderati, oppure in associazione ai farmaci, in quanto possono aumentarne l’efficacia e offrire quindi la possibilità di usare dosi più basse del farmaco, con minor rischio di effetti collaterali.

Oggi usiamo spesso per il problema dell’ipercolesterolemia anche un altro tipo di nutraceutico che si è dimostrato efficace in base ad evidenze scientifiche, la monacolina K (riso rosso fermentato).

La berberina, rispetto alla monacolina K che ha lo stesso meccanismo di azione delle statine, ha il vantaggio di agire in modo diverso dai farmaci ipolipemizzanti (statine, ezetimibe e fibrati) e può essere associata a questi farmaci.

La monacolina K invece non può essere associata a questo tipo di farmaci impiegati per il trattamento dell’ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, perché ha lo stesso meccanismo di azione delle statine.

Berberina associata alla silimarina

La berberina ha una scarsa biodisponibilità, quindi per facilitare l’assorbimento è necessario associarla sempre ad altre sostanze, come ad esempio la silimarina.

L’associazione berberina-silimarina è risultata ideale anche per quelle donne in menopausa o in premenopausa che soffrono di sindrome metabolica di entità lieve o moderata (pressione alta, colesterolo e glicemia alta) e sono poco aderenti alla dieta e all’attività fisica costante.

Ovviamente queste donne vanno comunque esortate e incoraggiate a seguire con costanza uno stile di vita corretto in associazione all’assunzione dei nutraceutici.

Infatti, nel tempo, in mancanza di un’aderenza alle buone abitudini alimentari e al movimento costante, le cose peggiorano facilmente e diventa poi necessario passare all’assunzione di farmaci, perché i nutraceutici, come la berberina, non sono più sufficienti da soli.

In conclusione vi raccomando di rivolgervi, per farvi seguire, sempre alla vostra ginecologa riguardo la scelta e il dosaggio dei fitoterapici e nutraceutici necessari per l’integrazione in menopausa e in premenopausa.

Evitate il “fai da te” che rischia di essere, oltre che inefficace, anche potenzialmente pericoloso per possibili effetti collaterali e interazioni con altri farmaci o altri tipi di integratori che state assumendo.

Dott.ssa Vincenza De Falco, Specialista in Ginecologia e Ostetricia


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