Come si comporta il coronavirus con le donne? Esistono differenze nelle donne rispetto agli uomini?
In base a quanto si è potuto osservare durante la pandemia da Covid-19 il virus si è mostrato effettivamente meno aggressivo e letale nelle donne rispetto agli uomini.
Ci sono anche importanti differenze tra generi, nella risposta alle terapie per il coronavirus, che riguardano anche la farmacocinetica e altri fattori.
I tassi di infezione da coronavirus sembrano essere molto diversi tra uomini e donne.
In molti paesi, i tassi di mortalità riportati sono più elevati negli uomini.
Ad esempio, in Italia, circa il 70% dei decessi per COVID si sono verificati negli uomini .
I motivi delle differenze di genere
Per tutto questo potrebbero esserci spiegazioni sia biologiche sia comportamentali e socio-culturali.
Sul lato biologico, ci sono prove che le donne hanno migliori risposte immunitarie innate e adattive .
Hanno una risposta più efficace nei confronti delle vaccinazioni e una più rapida eliminazione di virus e altri agenti patogeni.
Esistono geni per la funzione immunitaria che risiedono sul cromosoma X.
Ci potrebbero essere differenze anche negli effetti degli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone, testosterone) sulla modulazione immunitaria.
Gli estrogeni e il progesterone infatti, hanno un ruolo di immunomodulatori e tendono a ridurre l’infiammazione più del testosterone e degli androgeni.
Alcuni studi scientifici clinici randomizzati recenti, stanno studiando la capacità dell’estradiolo transdermico e del progesterone nel ridurre la risposta infiammatoria e migliorare i risultati clinici.
Anche per quanto riguarda i fattori comportamentali, ci sono grandi differenze tra genere maschile e femminile, in alcuni paesi, in particolare soprattutto nelle percentuali di fumatori.
Un altro fattore dirimente potrebbe essere il lavaggio delle mani e, quindi, la diversa probabilità di trasmettere il virus tra uomini e donne.
Vi è anche una maggiore prevalenza di malattie cardiovascolari negli uomini rispetto alle donne.
Alcuni effetti della pandemia però sono stati più gravi nelle donne.
Ad esempio, le donne possono essere più sensibili allo stress, all’ansia, alla depressione e al disturbo post traumatico da stress rispetto agli uomini.
Il prolungato periodo di isolamento sociale e lo stress e l’ansia in atto possono effettivamente avere ripercussioni più negative a lungo termine sul benessere emotivo delle donne rispetto agli uomini.
Alla luce di queste osservazioni fatte durante questa pandemia da coronavirus, noi medici dovremo tenere conto delle differenze di genere tra uomini e donne, nella cura dei pazienti per migliorare la salute di tutti.
Dott.ssa Vincenza De Falco, Specialista in Ginecologia e Ostetricia
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