La menopausa peggiora il deficit di attenzione e l’iperattività, sintomi tipici dell’ADHD, una sindrome che si evidenzia nell’infanzia, ma che può essere diagnosticata in ritardo, dopo i 40 anni, in premenopausa o addirittura in menopausa
Oggi voglio parlarvi di questo disturbo comportamentale, perché come ginecologa che si dedica in modo particolare alla salute delle donne in premenopausa e in menopausa, mi capita a volte di vedere e ascoltare pazienti che ne sono affette.
Sono donne iperattive, spesso sono distratte, fanno fatica a rimanere concentrate, tendono a dimenticare o perdere le cose, sono ansiose, impulsive, dinamiche, non riescono a stare ferme, hanno un bisogno impellente di muoversi.
Queste caratteristiche le accompagnano da sempre.
Sono donne che spesso a causa di queste peculiarità comportamentali, hanno problemi sul lavoro e nella vita privata.
Raccontano spesso dei loro mancati avanzamenti nella carriera, a causa di questa difficoltà a rimanere attente e concentrate.
Nel loro passato frequentemente ci sono ricordi di scarso rendimento scolastico, di storie sentimentali finite male a causa di questo modo di “comportarsi”.
Però a volte una diagnosi non è mai stata fatta e un aiuto per questi disturbi non l’hanno mai ricevuto.
Quando raggiungono i 40 anni, nel periodo che precede la menopausa, notano un peggioramento di questi disturbi, che diventa poi ancora più evidente dopo i 50 anni, quando vanno in menopausa.
Menopausa, deficit attenzione e iperattività: i sintomi dell’ADHD
La menopausa peggiora il deficit di attenzione e iperattività dellADHD, ma ce ne sono anche altri, analizziamoli più dettagliatamente:
- Difficoltà di concentrazione e deficit dell’attenzione: questo significa essere facilmente distratte, non riuscire a rimanere attente durante una conversazione o una lezione, trascurare i dettagli, non riuscire a portare a termine compiti o progetti.
- Mancanza di organizzazione: una donna adulta affetta da ADHD può avere difficoltà ad organizzare le cose, da quelle più banali a quelle che riguardano lo studio e l’attività lavorativa. Spesso non riescono a seguire un filo logico, passano freneticamente da un’attività all’altra, hanno problemi a tenere il controllo delle situazioni.
- Dimenticare le cose: capita a tutti di dimenticare occasionalmente qualcosa, ma se si soffre di ADHD, scordare qualcosa, capita tutti i giorni. Queste dimenticanze possono essere anche gravi e ripercuotersi negativamente sia in ambiente lavorativo, scolastico e relazionale. Spesso a causa di questi disturbi le persone affette da ADHD, vengono considerate dagli altri come persone poco dotate e inaffidabili, pur essendo in realtà persone molto intelligenti e sensibili
- Impulsività: a queste donne capita spesso di manifestare impulsività, che si manifesta in vari modi. Ad esempio interrompono spesso gli altri durante una conversazione, agiscono in fretta senza riflettere e senza considerare possibili conseguenze delle loro azioni, possono risultare socialmente inappropriate.
- Ansia e irrequietezza: le donne affette da ADHD sono sempre cariche, hanno una grande energia e voglia di fare in fretta molte cose. L’irrequietezza può portare a sentimenti di frustrazione e ansia nel momento in cui non riescono a raggiungere subito l’obiettivo desiderato. L’ansia è un sintomo comune negli adulti ADHD e in menopausa si accentua. Infatti l’ansia di per sé è uno dei sintomi che si possono avere in questa fase della vita.
Estrogeni, menopausa, premenopausa e ADHD
La menopausa peggiora i sintomi dell’ADHD, come il deficit dell’attenzione e l’ipertattività a causa della riduzione degli estrogeni.
Le fluttuazioni ormonali tipiche della premenopausa, influenzano la biochimica del nostro cervello e quindi anche i sintomi dell’ADHD.
In modo particolare, gli estrogeni influenzano positivamente il rilascio dei neurotrasmettitori serotonina e dopamina, per cui se calano si riducono anche i livelli di questi due neurotrasmettitori.
Una carenza di dopamina è responsabile dell’aumento dei sintomi dell’ADHD, mentre la riduzione dei livelli di serotonina provoca un umore depresso.
Alcune donne che sanno di soffrire di questa sindrome e assumono già una terapia specifica, notano che i farmaci che assumono per l’ADHD diventano meno efficaci durante la perimenopausa e la menopausa.
Quindi, spesso i medici che le curano, aumentano i dosaggi di questi farmaci.
Ma quest’aumento risulta inefficace in menopausa o in perimenopausa, se non viene ripristinato anche un adeguato livello di estrogeni.
Cosa si deve fare per l’ADHD in premenopausa e in menopausa
Ecco i miei consigli su quello che si può fare quando c’è o si sospetta una sindrome ADHD in una donna in premenopausa o in menopausa
- Fare una diagnosi: nei casi in cui non è stata ancora fatta una diagnosi di ADHD, in presenza di una donna adulta che manifesta questi sintomi comportamentali, il ginecologo e il medico di famiglia o qualsiasi altro medico specialista dovrebbero pensare anche a questa possibilità e indirizzare la paziente da uno psichiatra per una diagnosi definitiva.
- Consulenza con un medico psichiatra e terapie specifiche per l’ADHD: se siete già in cura per questa sindrome e avete notato una riduzione dell’efficacia dei farmaci che assumete, consultate il vostro medico psichiatra per una modifica della terapia. Se invece sospettate di avere l’ADHD rivolgetevi a questo tipo di specialista per avere una prima diagnosi.
- Consulta una ginecologa esperta nei disturbi della menopausa: i tuoi livelli di estrogeni iniziano a diminuire dieci anni prima che le mestruazioni si interrompano, una situazione che può verificarsi tra i 30 ei 40 anni, nel periodo che precede la menopausa. Se sei affetta da ADHD potresti notare un peggioramento di questi sintomi e non riuscire a gestire le attività che eri in grado di fare prima. La terapia ormonale sostitutiva (TOS) e la terapia con ormoni bioidentici, possono aiutare a ripristinare un equilibrio ormonale e migliorare anche i sintomi cognitivi e comportamentali tipici dell’ADHD. Ovviamente sarà necessario valutare se ci sono controindicazioni alla terapia ormonale, come un pregresso tumore al seno o un evento trombotico.
Adottare uno stile di vita adeguato per l’ADHD e il periodo pre e post menopausa:
In menopausa per ridurre il deficit dell’attenzione e l’iperattività nelle donne con ADHD, è importante modificare le abitudini errate.
Accanto alle terapie farmacologiche specifiche per l’ADHD e le eventuali terapie ormonali prescritte dalla ginecologa, è importante imparare a seguire uno stile di vita adatto alla persona con ADHD.
Un aiuto e una guida importante per i vari problemi comportamentali che si riflettono sulle vostre relazioni con gli altri in ambito familiare, lavorativo, sociale e sentimentale, è possibile riceverlo da uno psicologo psicoterapeuta con indirizzo cognitivo comportamentale.
Anche l’attività fisica costante e regolare, una buona alimentazione, astenersi dal fumo e dagli alcolici, vi aiuteranno per la vostra salute in generale ma anche per i sintomi correlati all’ADHD e quelli delle fasi pre e post menopausali.
Dott.ssa Vincenza De Falco, Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Ginecologa esperta Menopausa Roma
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