Tumore ovaio: la diagnosi precoce con il Pap Test?
La diagnosi precoce del tumore dell’ovaio in futuro forse si farà con il Pap Test.
E’ quello che è emerso da uno studio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Jama Network Open effettuato da alcuni scienziati italiani dell’Istituto Mario Negri Irccs di Milano, dell’Ospedale San gerardo di Monza e dell’Università Milano Bicocca.
Lo studio scientifico
Come sarebbe possibile realizzare una diagnosi precoce del tumore dell’ovaio con il Pap Test?
In particolare gli scienziati analizzando attraverso nuove tecniche il Dna delle cellule prelevate dal collo dell’utero attraverso il Pap Test (l’esame che viene effettuato abitualmente per lo screening dei tumori del collo dell’utero), hanno scoperto che sarebbe possibile identificare fino a 6 anni prima alcune mutazioni genetiche predittive del tumore dell’ovaio.
Dalla tuba di Falloppio, sede in cui origina la maggior parte dei carcinomi sierosi di alto grado dell’ovaio (l’80% dei tumori ovarici maligni) si possono staccare fin dalle fasi precoci alcune cellule maligne che, raggiungono il collo dell’utero e possono essere prelevate con il Pap test.
Le cellule prelevate poi dovranno essere sottoposte ad ulteriori analisi del Dna che possono evidenziare delle tipiche mutazioni della proteina Tp53.
Riflessioni degli autori
Tumore ovaio: la diagnosi precoce con il Pap Test?
“Il dato più interessante – afferma il dott. Maurizio D’Incalci, direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Mario Negri – è che abbiamo dimostrato la presenza di Dna tumorale, che deriva dal carcinoma ovarico, in Pap test prelevati in pazienti affette da tumore ovarico anni prima della diagnosi di carcinoma dell’ovaio. Questo ci indica che già 6 anni prima le analisi molecolari messe a punto oggi avrebbero potuto consentire teoricamente di diagnosticare il tumore. Credo che l’applicazione di questo test possa salvare moltissime vite umane”.
“Ovviamente c’è tantissimo lavoro da fare per ottimizzare il test, estenderlo a grandi casistiche e valutare la sua sensibilità e la sua specificità – puntualizza Sergio Marchini, direttore dell’Unità di Genomica translazionale, Dipartimento di Oncologia del Mario Negri – Abbiamo fatto un controllo interno valutando Pap test di pazienti che avevano un’età simile a quella dei casi studiati con carcinoma ovarico e che sono state operate per patologie benigne ginecologiche, e in nessuna abbiamo riscontrato le mutazioni che troviamo nelle pazienti con tumori ovarici. Questo ci fa ritenere che il test sia specifico, ma evidentemente ci vogliono prove su casistiche molto più ampie”.
Conclusioni
Vi ricordo che il tumore dell’ovaio è il sesto tumore più diffuso tra le donne ed è il più grave a causa della sua alta mortalità, specialmente nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 69 anni.
Ogni anno nel mondo colpisce oltre 250.000 donne.
Il problema principale è che la maggioranza delle pazienti non presentano sintomi specifici e la diagnosi di tumore dell’ovaio avviene spesso in fase tardiva, quando il tumore è avanzato e più difficile da curare.
Una diagnosi precoce, effettuata in uno stadio iniziale consente di avere una possibilità di sopravvivenza a 5 anni del 75-95%.
Per i tumori dell’ovaio diagnosticati tardi, invece si riduce al 25%.
Il tumore dell’ovaio potrà avere una diagnosi precoce con il Pap Test?
Anche se le conclusioni di questo studio vanno considerate “con prudenza” perché è stato condotto finora solo su pochi casi, i risultati sono molto promettenti.
Auguriamoci quindi che questa scoperta sia l’inizio di una speranza concreta, che consenta di salvare tante vite.
Dott.ssa Vincenza De Falco, Specialista in Ginecologia e Ostetricia
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